
(2) EMPills - 25 Gennaio 2016 By Mauro Cardillo
"Riprendiamo da dove abbiamo interrotto la scorsa volta. Se non ricordo male stavamo parlando di diuretici ed ultrafiltrazione...
CONCLUSIONI
- Le conclusioni sono le mie e non quelle delle consensus. Dopo questa rassegna posso dire che presi tutti e insieme questi lavori sono abbastanza esaustivi e sfiorano (sottolineo sfiorano) buona parte degli aspetti dello scompenso cardiaco acuto. Mi aspettavo un po’ di più però per una sindrome che conta migliaia di accessi ogni giorno e con una mortalità così elevata di cui continuiamo a conoscere sempre troppo poco.
- Risultano senza risposta numerose mie domande.
- Quando l’ecografia bed-side avrà un ruolo ufficiale nella gestione del paziente con scompenso cardiaco?
- Che tipo di strategia diuretica devo adottare al fallimento del mio primo approccio? Improvviso come faccio solitamente? Aspetto il consulente che mi propina l’infusione di furosemide o lo switch per os ad un dosaggio più elevato? (è capitato, ve lo assicuro)
- L’ultrafiltrazione? La abbandoniamo? A chi spetta tale competenza? Al nefrologo? All’intensivista? All’urgentista?
- Come controllo la frequenza cardiaca in urgenza? Non la controllo?
- Nonostante metanalisi e nuovi studi posso utilizzare la soluzione salina ipertonica nello scompenso cardiaco? Sono legalmente coperto?
- I nitrati li posso utilizzare in bolo come faccio sempre? Sono legalmente coperto dato che ora se non si seguono pedissequamente le linee guida siamo “off-label”?
- Le amine? Vietate, non vietate? Grande mistero…
- C’è ruolo per i colloidi? L’albumina è un trasportatore di furosemide. No albumina-no party?
- I vizi valvolari? Come influenzano la mia gestione? Una stenosi mitralica serrata nell’acuto può essere gestita al pari di una stenosi aortica serrata? Nella mia esperienza si, ma qualcosa di scritto non guasterebbe
- Ma la cosa che più mi preme sono le cure palliative, vi giuro. Questa è una cosa che mi attanaglia… perché propinare a queste nonnine di 90 anni il pacchetto completo di NIV, alte dosi di diuretico, prelievi giornalieri, polmoniti nosocomiali, EGA ARTERIOSI S-E-R-I-A-T-I di default?!?! Non si può campare 90 anni per morire in una settimana tra atroci sofferenze. Perché queste consensus non hanno fatto nemmeno lo sforzo di parlare di cure palliative? Come identificare il paziente refrattario alla terapia medica? Come supportare il paziente che probabilmente non ce la farà? Nessuno sforzo di identificare uno score in grado di predire il paziente refrattario? Perché?
- L’unico appiglio che abbiamo è il documento condiviso SIMEU-SIARTI-ANMCO-AIPO etc che ho letto più e più volte ed è una buona base di partenza ma non ha tutte le risposte purtroppo.
Scompenso Cardiaco Acuto: facciamo il punto della situazione
EM PILLS - 19 Gennaio 2016 - By Mausro Cardillo
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